STORIA
Le prime Maestre Pie Venerini giunsero a Marino il 7 maggio 1728.
La scuola fu aperta il 15 agosto 1732 e accoglieva esclusivamente allieve di sesso femminile e di condizioni economiche modeste. A quel tempo l’istruzione era un privilegio esclusivo delle classi elevate, di quelle famiglie che potevano permettersi un precettore privato. Il popolo era costretto a restare, tranne qualche raro caso, nell’ignoranza e nell’analfabetismo. Fu grazie all’Istituto delle Maestre Pie, fondato da Santa Rosa Venerini e per incoraggiamento dello stesso papa Clemente XI, che l’insegnamento femminile iniziò a diffondersi prima a Roma, poi nei vari centri dello stato pontificio.
Sotto la direzione della prima superiora, Margherita Galli, anche a Marino le ragazze impararono a leggere e a scrivere. I risultati furono evidentemente lusinghieri, dal momento che persino le famiglie più abbienti del paese decisero di inviare le loro figlie alla scuola delle Maestre Pie Venerini.
Fu così che la scuola delle Maestre Pie Venerini rinacque in forma “privata” e contrapposta a quella laica comunale. Quest’ultima, però, fu organizzata dalle autorità pubbliche con grande lentezza e con risultati talmente scadenti, che la popolazione chiese alle autorità competenti e ottenne il 19 ottobre 1876, che la Scuola delle Maestre Pie Venerini fosse nuovamente dichiarata di interesse pubblico e le religiose considerate insegnanti comunali.
Dopo gli anni della guerra e della ricostruzione, che videro anche un restauro dell’edificio scolastico danneggiato dai bombardamenti, le Maestre Pie Venerini si adeguarono alle scuole pubbliche e avviarono l’apertura di corsi misti che iniziarono dal 1954. Dal 1957 entrò in funzione anche la Scuola dell’Infanzia. Nel 1958 fu avviato un corso di danza classica per bambine mentre negli anni successivi vennero potenziati i corsi professionali. Il 23 aprile del 1964 fu inaugurata una palestra per esercitazioni ginniche e per la pallacanestro, non solo ad uso degli allievi della scuola, ma pure degli studenti esterni delle scuole medie e di società sportive locali. L’offerta formativa della scuola andò diversificandosi e specializzandosi sempre più negli anni seguenti, promuovendo spettacoli e rappresentazioni teatrali, corsi di lingue straniere, di tennis, di pallacanestro, escursioni didattiche organizzate insieme ai genitori.
Nel 1975 vennero ultimati i lavori per il recupero statico dell’edificio, per una più moderna funzionalità e per una maggiore disponibilità degli spazi. Nel 1982 la Scuola festeggiò i suoi 250 anni di fondazione e di attività didattica a Marino. In tale ricorrenza tutta la città mostrò un particolare attaccamento a un’istituzione autenticamente radicata nella storia e nell’animo della città.
Gli ultimi venti anni, ancorché contrassegnati da un progressivo calo demografico, hanno visto uno sviluppo progressivo dei servizi educativi e di accoglienza rivolti ai giovani scolari, prima utilizzando personale insegnante laico, accanto a quello religioso, infine solo laico. Dal 2013 l’Istituto è gestito dalla Società Cooperativa Sociale a.r.l. O.N.L.U.S. “Maestre Pie Venerini”.
Oggi le insegnanti si impegnano, investono le loro risorse e competenze al fine di promuovere l’elevazione culturale e spirituale degli allievi. Le sfide dell’immediato futuro che la società attuale impone di affrontare sono caratterizzate da un continuo aggiornamento dei programmi scolatici, in linea non solo con le direttive ministeriali, ma anche con le richieste sempre maggiori delle famiglie di appartenenza degli alunni
La Scuola “Maestre Pie Venerini” rimane, così, una scuola all’avanguardia, flessibile, capace di adattarsi ai repentini cambiamenti dei tempi avvalendosi di metodologie e di tecnologie innovative, mantenendo però un attaccamento saldo a quei valori che arricchiscono la mente e lo spirito, creando uno stile educativo che fa la differenza.
CHE VUOL DIRE «PARITARIA»?
Le scuole paritarie si inseriscono nel sistema nazionale di istruzione e rilasciano titoli di studio aventi lo stesso valore dei titoli rilasciati da scuole statali. Se le scuole private, in genere, non rilasciano un diploma vero e proprio, in quanto non rispecchiano il progetto formativo della Costituzione, le scuole paritarie sono scuole pubbliche non statali che rispettandone obiettivi, progetti e offerte formative, rilasciano lo stesso diploma delle scuole pubbliche. A differenza di una qualsiasi scuola privata, in cui lo studente è costretto a recarsi a fare l’esame conclusivo in un istituto statale, l’allievo iscritto a una scuola privata paritaria ne è esente. Le scuole paritarie, per mantenere la loro condizione di parità, devono assumere esclusivamente personale docente che abbia lo stesso titolo di studio valido per la scuola statale. Inoltre deve presentare disponibilità di locali, arredi e attrezzature didattiche propri del tipo di scuola e conformi alle norme vigenti.
“L’educazione è un gran bene se trasmessa con purità di cuore, grandezza di animo, libertà interiore” (Santa Rosa Venerini)
MISSION
La Scuola “Maestre Pie Venerini”, di rinomata tradizione educativa ed incisività sociale, è un Istituto fondato a Marino il 15 agosto del 1732 dalle maestre di Santa Rosa Venerini. Nell’edificio dell’Istituto operano la Scuola dell’Infanzia e la Scuola Primaria Paritarie gestite, dal 2013, dalla Società Cooperativa Sociale a.r.l. O.N.L.U.S. “Maestre Pie Venerini”. La Comunità educante costituita dai Docenti, dagli Alunni, dai Genitori, dal Personale non docente, condivide il principio secondo cui l’educazione è un’espressione di sapienza e d’amore, e si impegna in modo corresponsabile alla sua attuazione.
I docenti si qualificano come professionisti laici che attuano, in modo libero e consapevole, la loro vocazione di educatori cristiani e condividono la stessa missione pedagogica, partecipando ancora oggi al carisma di Santa Rosa Venerini: Educare per liberare.
Santa Rosa era consapevole che uno sviluppo profondo, completo e armonico delle sue allieve non poteva essere conseguito se prima la persona non veniva liberata dall’ignoranza, dalla povertà, dalle paure, dalla tirannia delle pressioni sociali.
Questo progetto, ancora oggi, rivive nella nostra Scuola. E oggi, più che mai, la missione affidataci è di un’attualità scottante, urgente. La realtà sociale contemporanea si presenta problematica e contraddittoria. La mancanza di una comunità di valori e di punti di riferimento, ha minato anche le basi di un’educazione chiara e condivisa, contribuendo a creare personalità fragili e inconsapevolmente irretite da surrogati di felicità, in balia di un consumismo mai appagato e appagante, che insegue sè stesso, e di una cultura dell’apparire che alimenta il disorientamento e la spersonalizzazione. In questo clima, non poche sono le difficoltà che si incontrano a maturare come persone e come credenti. Tutto ciò soffoca soprattutto la nascita di una chiara identità e l’espressione libera della personalità, della bellezza dei più giovani. Ecco, quindi, che l’educazione diventa uno dei mezzi principali per contrastare il disorientamento generale e per contribuire alla formazione integrale e sana della persona. L’alunno viene progressivamente abilitato alla conoscenza di sé, al rispetto dell’altro, all’amore per l’apprendimento, alla conquista di ogni vero valore, fattori costanti e imprescindibili per proiettarsi in un futuro luminoso e promettente, equipaggiato di un bagaglio di solidi contenuti e contributi da offrire al mondo. La nostra Scuola, da sempre, si propone di accogliere questa forte ma motivante sfida, ed è cosciente che le viene affidato un compito da svolgere che comporta il raggiungimento di un traguardo importante: non solo una vasta preparazione, una sicura competenza, ma un sapere per la vita.
“L’educazione è un gran bene se trasmessa con purità di cuore, grandezza di animo, libertà interiore” (Santa Rosa Venerini)
Siamo consapevoli che l’incontro con la necessità e il dovere dello studio non può ridursi ad un obbligo, ad una pena da scontare. Ecco, perciò, che è preferibile suscitare, con creatività e passione, un reale amore per l’apprendimento, favorire, cioè, l’esperienza indelebile della gioia della ricerca, della scoperta, donare la gioia di conoscere, di sapere. Lo studio concreto potrà giungere a una fine, ma l’attitudine all’apprendimento si conserva oltre i confini della scuola e prosegue in ogni campo della vita. Questo fine può essere perseguito proprio grazie all’intrinseca propensione dei bambini alla curiosità, alla loro sete di competenza e di aprirsi al mondo. L’intervento dell’insegnante accoglie e valorizza il bambino, e si svolge all’interno di una relazione reciproca cercata e costruita nel rispetto e nella stima reciproca; in tal modo il bambino percepisce facilmente la consapevolezza del proprio valore ed è portato a dare il meglio di sé.